Soppressione del trasporto pubblico la domenica. La cittadinanza paga la mala governance di Atv

Leggiamo, purtroppo senza stupore, la nota del Presidente di Atv che annuncia la soppressione di autobus di linea la domenica in quasi tutta la provincia, con l’esclusione solo di alcuni comuni maggiori. Una situazione di disagio, questa dei tagli alle corse che si rinnova ogni anno e che ha, come sempre, la sua causa in una carenza endemica di personale.

Personale che manca per ovvi motivi salariali: chi entra in azienda oggi ha la prospettiva di una paga base di 1.200 euro mensili e un “nastro orario” che va dalle 12/15 ore giornaliere, con turni che cambiano quotidianamente e non distinguono tra sabati, domeniche e festivi. Contratti fermi da vent’anni, nonostante l’Atv sia una realtà che chiude in attivo dal 2012. Un attivo pagato dagli stipendi di chi vi lavora e che ha consentito all’azienda di mettere da parte, secondo i sindacati, 25milioni di euro.

A una situazione che si trascina di anno in anno e che avevamo già denunciato in passato si risponde con la solita modalità: non garantire il diritto alla mobilità, tagliando i trasporti e andando a penalizzare soprattutto chi non può permettersi o non ha accesso al trasporto privato.

Mentre in altri paesi europei si investe nel trasporto pubblico (emblematica la scelta tedesca del biglietto unico a 9€) per ovvie ragioni di sostenibilità ambientale e qualità della vita, Verona registra ogni anno un pesante passo indietro, evidente anche nel taglio del servizio serale cittadino e nell’inadeguatezza di alcune linee, specialmente negli orari di punta (con ripercussioni anche su studenti e studentesse, ma non solo).

Crediamo vi sia innanzitutto un’assenza da parte della Regione, che dovrebbe stanziare risorse vere e non un risicato 2,5% di quota rispetto a una copertura di spesa per il trasporto pubblico che in pratica resta quasi totalmente a carico dello Stato. Mettendo in evidenza come vi sia una marcata distanza da quelle regioni in cui già si prevede la gratuità del servizio, vedi ad es. l’Emilia Romagna, per gli under 14, senza una previsione di fascia di reddito.

Iniziano solo ora gli incontri tecnici dell’assessora regionale con delega ai Trasporti, Elisa De Berti, che promette nuovi mezzi. Pensiamo che sia del tutto inutile pagare le patenti 4/5mila euro a chi altrimenti non potrebbe permettersi una formazione e acquistare nuovi bus se si continua ad affamare il personale di un servizio pubblico.

Si garantiscano i diritti delle persone che lavorano e di coloro che devono spostarsi in città e provincia.

Per In Comune per Verona. Sinistra Civica Ecologista, Jessica Cugini 

Per Sinistra Italiana Verona, Luca Perini

Arena di Verona. Finalmente cambia la musica! 

Il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha comunicato che la convenzione con la società srl che gestiva la musica pop a Verona verrà revocata e tornerà nella disponibilità del Comune di Verona, che è il proprietario del monumento areniano.

Era stato l’ex sindaco Federico Sboarina ad appaltare l’intero comparto all’attuale sottosegretario di governo Gianmarco Mazzi.

Si tratta di una notizia importante e positiva, che in primo luogo mette al riparo il nome della nostra città rispetto ad una gestione clientelare del settore, estranea ai suoi stessi interessi e a quelli delle categorie economiche.

Adesso si dovrà discutere in modo sereno e approfondito quali indirizzi gestionali il Comune di Verona intenderà perseguire per ridare slancio e dinamismo alle attività extra liriche, sempre tenendo in considerazione che la priorità assoluta – sopratutto in estate – resta la stagione lirica del nostro Teatro stabile.

Noi – che da sempre ci siamo impegnati con generosità e disinteresse per la soluzione di revoca e per la difesa del nostro teatro areniano – sosteniamo la gestione diretta dell’extralirica da parte del Comune, così come è sempre stato nel passato prima dei sindaci Tosi e Sboarina.

Una Commissione qualificata di esperti, che certo non mancano nella nostra città, potrebbe vagliare tutte le numerose richieste di utilizzo dell’Anfiteatro e decidere poi con criteri seri e ineccepibili, sapendo che queste attività potrebbero anche portare nelle casse del Comune fondi preziosi da destinare alla Fondazione e ai servizi per i nostri cittadini. Non ci sono solo gli spettacoli dal vivo, ci sono i diritti televisivi, il merchandising e altre attività collaterali da mettere a bilancio.

Si apre così una fase nuova per l’Arena di Verona e se ne chiude un’altra densa di ombre e di interrogativi senza risposta, sulla quale Sinistra Italiana ha voluto aprire uno squarcio nelle settimane scorse con la presentazione alla Camera e al Senato di una interrogazione nei confronti del sottosegretario governativo Gianmarco Mazzi.

Sinistra Italiana – Verona

Firma per il Salario Minimo: i banchetti in Veneto della prima metà di Settembre

Sinistra Italiana, in tutto il Veneto, si mobilita per raccogliere le firme a sostegno della proposta unitaria delle opposizioni per l’introduzione di un salario minimo legale. Si tratta di una misura necessaria, non rinviabile, che risponde all’esigenza di almeno tre milioni di persone nel nostro Paese e che consente di alzare un argine contro il lavoro povero e lo sfruttamento. Ci sono interi settori in cui i salari da fame sono, purtroppo, la norma. 

E questo avviene anche in una regione più benestante di altre come il Veneto. L’inserimento, in posizione subalterna, nelle catene globali del valore di non trascurabili segmenti produttivi dei nostri territori ha avuto negli anni l’effetto di schiacciare la competitività sul costo del lavoro, innescando una dinamica in cui a rimetterci sono sempre i lavoratori e le lavoratrici. Lo stesso vale per molti settori a basso valore aggiunto, come turismo, ristorazione, agricoltura e servizi. Con questa proposta, che peraltro è costruita per rafforzare la contrattazione collettiva, si dà un primo, significativo, segnale in controtendenza. 

Per questo come Sinistra Italiana ci siamo mobilitati per pianificare, anche in piena estate, momenti di raccolta firme, banchetti, occasioni di incontro. Per noi è una priorità, insieme a un lavoro di inchiesta sul territorio sulle condizioni di lavoro nella nostra regione che costruiremo in parallelo al nostro prossimo Congresso. 

Di seguito i prossimi banchetti programmati fino a metà Settembre (lista in aggiornamento):

COMUNEPROVDATAORARIOINDIRIZZO
VERONAVR05/09/2310.00-12.00Mercato di Borgo Venezia, postazione P178
ODERZOTV06/09/2310.00-12.00Mercato di Oderzo (Tv), Piazza Castello
PADOVAPD07/09/23Durante la festaGiardino Cavalleggeri, all’interno del Parco Prandina, in Corso Milano 113 (Festa di Coalizione Civica Padova)
DOLOVE08/09/239.00-13.00Piazza Mercato, Via Arino, Dolo (Ve)
PADOVAPD08/09/23Durante la festaGiardino Cavalleggeri, all’interno del Parco Prandina, in Corso Milano 113 (Festa di Coalizione Civica Padova)
ROVIGORO08/09/2317.00-19.00Piazza Matteotti, Rovigo
VERONAVR09/09/23pomeriggio (dalle ore 13:00)Piazza Bra (verso i giardini), postazione P10
PADOVAPD09/09/23Durante la festaGiardino Cavalleggeri, all’interno del Parco Prandina, in Corso Milano 113 (Festa di Coalizione Civica Padova)
VICENZAVI09/09/239.30-12.30Sede di Sinistra Italiana Vicenza, Contro S. Marco, 9 (Vicenza)
PADOVAPD10/09/23Durante la festaGiardino Cavalleggeri, all’interno del Parco Prandina, in Corso Milano 113 (Festa di Coalizione Civica Padova)
VERONAVR12/09/2310.00-12.00Mercato di Borgo Venezia, postazione P180
FELTREBL12/09/239.00-13.00Largo Castaldi, Feltre (Bl)
DOLOVE15/09/239.00-13.00Piazza Mercato, Via Arino, Dolo (Ve)
VERONAVR15/09/2310.00-12.00Mercato di Piazza Santa Toscana, postazione P23
ADRIARO16/09/2310.00-12.00Mercato di Adria (Ro), Corso Mazzini

Salario Minimo Subito: ecco dove firmare in Veneto

Sinistra Italiana, in tutto il Veneto, si mobilita per raccogliere le firme a sostegno della proposta unitaria delle opposizioni per l’introduzione di un salario minimo legale. Si tratta di una misura necessaria, non rinviabile, che risponde all’esigenza di almeno tre milioni di persone nel nostro Paese e che consente di alzare un argine contro il lavoro povero e lo sfruttamento. Ci sono interi settori in cui i salari da fame sono, purtroppo, la norma. 

E questo avviene anche in una regione più benestante di altre come il Veneto. L’inserimento, in posizione subalterna, nelle catene globali del valore di non trascurabili segmenti produttivi dei nostri territori ha avuto negli anni l’effetto di schiacciare la competitività sul costo del lavoro, innescando una dinamica in cui a rimetterci sono sempre i lavoratori e le lavoratrici. Lo stesso vale per molti settori a basso valore aggiunto, come turismo, ristorazione, agricoltura e servizi. Con questa proposta, che peraltro è costruita per rafforzare la contrattazione collettiva, si dà un primo, significativo, segnale in controtendenza. 

Per questo come Sinistra Italiana ci siamo mobilitati per pianificare, anche in piena estate, momenti di raccolta firme, banchetti, occasioni di incontro. Per noi è una priorità, insieme a un lavoro di inchiesta sul territorio sulle condizioni di lavoro nella nostra regione che costruiremo in parallelo al nostro prossimo Congresso. 

Di seguito i banchetti programmati (lista in aggiornamento):

VERONA Sabato 26 Agosto, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, punto firma presso la sede provinciale di Sinistra Italiana (Via San Nazaro 46/A, Verona) 

VICENZA dal 25 al 29 Agosto, Festa “Fornaci Rosse” (Parco delle Fornaci, Via Carlo Farini, Vicenza), banchetto presente tutte le serate di festa. Il 25 agosto sarà presente Giovanni Paglia 

VENEZIA Sabato 26 Agosto, dalle ore 8.30 alle ore 11.30, banchetto al Mercato di Marghera (Piazza Mercato) 

TREVISO Sabato 26 Agosto, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, banchetto a Treviso al Mercato fuori Porta San Tomaso; Domenica 27 Agosto, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, banchetto a Oderzo (Tv) in Piazza Grande 

BELLUNO Venerdì 25 Agosto, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, banchetto a Feltre (Bl) a largo Castaldi 

PADOVA dal 7 al 10 settembre, banchetto alla festa di Coalizione Civica

Salario Minimo Subito

📢 La proposta unitaria delle opposizioni per l’introduzione del salario minimo è in campo.

Il Governo prende tempo, tergiversa e rimanda.

Ma chi non può rimandare sono i milioni di italiani e di italiane costretti a lavorare con paghe da fame.

💪Per dare forza a una proposta di civiltà, serve il sostegno di tutte e tutti e serve subito. Partecipa alla raccolta firme delle opposizioni, sia nelle città che online.

Insieme possiamo fare la differenza!

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Domus Mercatorum: no a speculazioni!

Domus Mercatorum – un immobilismo inaccettabile, che ritorni quanto prima a disposizione per le eccellenze cittadine e la città.

La Camera di Commercio di Verona, all’inizio del corrente anno, ha tentato di vendere all’asta la storica Domus Mercatorum, incredibilmente inutilizzata da moltissimi anni, e l’ adiacente casa Bresciani. Casa Bresciani è stata venduta per 3.300.000 di euro, ma la Domus Mercatorum non ha ricevuto offerte ed è rimasta di proprietà della Camera di Commercio.

Questa scelta di alienazione dello storico edificio, da noi criticata, ha persino scandalizzato il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che dichiarò pubblicamente che avrebbe impedito un uso speculativo privato, utilizzando il diritto dello Stato di sostituirsi all’eventuale compratore per dare alla Casa Mercatorum (di origine scaligera) una destinazione museale.

Fallito il tentativo di vendita, non vediamo arrivare Sgarbi con proposte di acquisizione dello stabile da parte dello Stato.

Lo storico edificio è ancora inutilizzato. Che spreco pazzesco!!!

Considerando le finalità della Camera di Commercio, “ente autonomo funzionale di diritto pubblico, che svolge, nella circoscrizione territoriale provinciale, funzioni di supporto e di promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali”, considerando altresì che la Camera di Commercio è finanziata con un versamento annuale dalle imprese iscritte nel Registro Imprese, perché chi dirige questo Ente non destina questo storico edificio ad un uso che gli è proprio, di sostegno delle eccellenze produttive e della creatività artigianale ed artistica?

Sarebbe un suo compito svolgere queste funzioni e visto che la Domus Mercatorum è ancora disponibile e non può essere lasciata colpevolmente all’abbandono e al degrado e visto che sono stati incassati ben 3,3 milioni di euro dalla vendita di casa Bresciani, perché non destinarla a Casa Mercato, ove siano in mostra ed in vendita eccellenze della produzione e della creatività delle nostre imprese e del nostro artigianato artistico (vetro, ceramica, ferro, rame, bronzo, peltro, oro ed altri metalli, legno, cuoio, tessuti, carta, ecc…) e non? Non solo vetrine contenenti prodotti in vendita, ma possono esserci allestimenti che traccino e testimonino la storia locale di questo o quel settore economico di prodotti in mostra ed in vendita, anche utilizzando i moderni mezzi telematici e le nuove tecnologie espositive.

Possono essere documentate storicamente le nostre eccellenze produttive e il lavoro per realizzarle, per meglio accompagnare mostre mercato di prodotti contemporanei, i più attraenti, i più significativi e i più tipici, non tralasciando i prodotti dell’ agroalimentare, dedicando uno spazio apposito agli assaggi e ai consumi.

Così la Domus Mercatorum può diventare un luogo vivo ove si espongono prodotti e storie economico produttive documentate, si compera, si vende, si mettono in contatto produttori, consumatori, distributori, semplici cittadini, turisti ed “addetti ai lavori”, che metta a disposizione la mappatura delle nostre attività artigianali e produttive.

Anche la internazionalizzazione dei prodotti e la loro promozione all’estero possono essere perseguite, senza nulla togliere al centro estero della Camera di Commercio, destinando, nel tempo, un’ area adibita alla esposizione e vendita di prodotti provenienti da luoghi gemellati con la Camera di Commercio di Verona e/o utilizzando i gemellaggi della Provincia e del Comune capoluogo, con reciprocità, nel senso che deve essere contemporanea una analoga esposizione e possibilità di vendita di nostri prodotti in area apposita messa a disposizione dai gemellati esteri nel loro territorio.

Insomma la Domus Mercatorum può diventare una Casa Mercato con presenze museali di documentazione della storia dei nostri prodotti e della nostra economia, può promuovere le nostre eccellenze e la creatività artistica del nostro migliore artigianato, non dimenticando di valorizzare le attività artistiche in modo più ampio.

La Camera di Commercio ha questi compiti da svolgere, possiede un edificio storico prestigioso, nel centro della città, idoneo allo scopo, cosa attende a fare il proprio lavoro?
Va ribadito, la Domus Mercatorum non deve essere offerta alla speculazione edilizia, né lasciata inutilizzata, come è stata, da molti anni fino ad ora!

Questa che facciamo è una proposta, anche per smuovere un immobilismo inaccettabile, se ci sono altre proposte migliori, avanti con le migliori.

Sinistra Italiana di Verona

Fondazione Arena. Il caso Mazzi finisce in Parlamento con due interrogazioni di Alleanza Verdi Sinistra

In questi giorni sono state depositate due interrogazioni scritte al Ministro della Cultura dai due Capigruppo di Camera e Senato dell’Alleanza Verdi Sinistra (On. Zanella, sottoscritta anche dal Segretario Nazionale di Sinistra Italiana On. Nicola Fratoianni, alla Camera, e Sen. De Cristofaro al Senato), in merito a quanto sta accadendo in questi mesi alla Fondazione Arena e al ruolo del Sottosegretario Mazzi

Come noto, è da mesi che come Sinistra Italiana siamo impegnati su questo fronte, cercando di fare luce sulle molte criticità e opacità, ribadendo la necessità di riconsiderare il ruolo e le deleghe del sottosegretario Mazzi, chiedendo con forza che la gestione dell’extralirica in Arena torni in mano comunale. 

Riportiamo di seguito integralmente l’interrogazione dell’On. Zanella sottoscritta anche dal Segretario Nazionale di Sinistra Italiana On. Nicola Fratoianni

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA presentata dall’On. LUANA ZANELLA il 31/07/2023 17:38 

Al Ministro della Cultura 

Per sapere – premesso che: 

l’arena di Verona è il più grande teatro stabile del mondo e dovrebbe essere un tempio culturale tra i più prestigiosi al mondo; da notizie di stampa si apprende di uno scontro aperto a Verona tra il Comune e il Consiglio d’indirizzo di Fondazione Arena, anche per la gestione dell’extra lirica. A marzo 2023 il Comune (che esprime la presidenza) era stato messo in minoranza in Consiglio di indirizzo sulla conferma della sovrintendente Cecilia Gasdia, soprano, e candidata, nel 2017, come capolista di FdI. Due settimane dopo, la stessa Gasdia, con la modifica dell’assetto del Cda di Arena Verona srl (controllata della Fondazione, che si occupa degli spettacoli di musica rock e pop in Arena) – votato dai membri del Consiglio in quota a Ministero, Regione, Camere di Commercio e Cattolica-Generali – è stata nominata presidente anche della società operativa. Modifica avvenuta, da quanto si apprende da dichiarazioni del primo cittadino, all’insaputa del sindaco Damiano Tommasi, presidente della Fondazione Arena; Gianmarco Mazzi, attuale sottosegretario alla Cultura, come si legge nella biografia riportata sul sito del ministero, dal 2017 al 2022 ha ricoperto il ruolo di direttore artistico e amministratore delegato della società che all’Arena di Verona gestisce le attività televisive e live all’Anfiteatro, e si è adoperato molto per la riconferma di Gasdia; il sottosegretario Mazzi si occupa di spettacoli dal vivo, ma continua anche a fare il manager in quel settore, a parere dell’interrogante con un evidente conflitto di interesse rispetto al ruolo istituzionale che ricopre. Il fatto che un sottosegretario alla Cultura possa rappresentare un artista come Giletti, tanto da essere convocato dalla procura di Firenze, notizia data dalla Stampa, per chiarire meglio alcuni dettagli della vicenda Baiardo, appare davvero inopportuno -: 

se non ritenga opportuno riconsiderare il ruolo e le deleghe del sottosegretario Mazzi, anche alla luce di quanto sta avvenendo nella gestione dell’Arena di Verona.  

Housing First. Approvato a Vicenza l’Odg del nostro Capogruppo Mattia Pilan

Il Consiglio Comunale di Vicenza ha approvato l’Ordine del Giorno presentato dal Capogruppo di Coalizione Civica Verdi Sinistra Mattia Pilan relativo al progetto Housing First.

Era uno dei punti programmatici su cui la lista si è caratterizzata durante la campagna elettorale: abbiamo sempre creduto che la necessaria affermazione di una politica di inclusione nelle nostre città trovi un elemento essenziale nella estensione del diritto alla casa, per tutti e tutte.

Come ha detto Mattia Pilan, “il disagio abitativo rappresenta il disagio maggiore per quanto riguarda la marginalità dell’individuo. L’Housing First riconosce il diritto alla casa come diritto di base e realizza attraverso l’inserimento in un appartamento, il recupero della dignità e del benessere relazionale di chi, per ragioni diverse, si trova senza fissa dimora e in precarietà abitativa”.

Ora lavoreremo per dare un seguito immediato a questo impegno.

Di seguito pubblichiamo integralmente l’Ordine del Giorno approvato.

ODG Oggetto n.7 per la seduta Consigliare del 27-28/07/2023

CONSIGLIO COMUNALE di VICENZA

ORDINE DEL GIORNO – HOUSING FIRST

L’Housing First è un progetto innovativo volto ad offrire un’opportunità di riscatto alle persone che vivono senza fissa dimora e in situazione di precarietà abitativa, restituendo loro la dignità di esseri umani, a partire dal diritto all’alloggio.

Il disagio abitativo, insieme a tutte le difficoltà psicologiche, relazionali, sociali ed economiche ad esso correlate, rappresenta il disagio maggiore per quanto riguarda la marginalità dell’individuo.

L’inclusione sociale si realizza anche nel diritto ad avere un’abitazione, in quanto luogo di cura di sé, di identità e di appartenenza ad una comunità.

Housing First propone un approccio teorico e progettuale innovativo al fenomeno dei senza dimora, fondato sul riconoscimento del diritto alla casa come un diritto di base e sul riconoscimento della libertà all’autodeterminazione della persona, e si realizza mediante l’inserimento in un appartamento di persone che precedentemente dimoravano in strada o nei ricoveri, a recupero della loro dignità e del benessere relazionale.

Tale percorso è accompagnato con il supporto di un’equipe multi-professionale (assistenti sociali, infermieri, psichiatri/psicologi), e prevede la separazione tra l’inserimento abitativo e l’eventuale trattamento terapeutico, la compartecipazione alle spese di affitto nella misura minima del 30% (l’eventuale sussidio economico ricevuto dai servizi è temporaneo, legato al progredire del proprio percorso), e un incontro settimanale di aggiornamento e supporto pratico ed emotivo con l’equipe.

Nel percorso è previsto l’accompagnamento al lavoro per completare il raggiungimento della totale autonomia, anche economica.

La ricerca della Fio.Psd (Federazione Italiana Organismi per Le persone Senza fissa dimora) mostra inoltre che in 8 casi su 10 (tra quelli inseriti nel programma HF) il soggetto esce dall’isolamento, stabilizza il proprio benessere psico-fisico, si prende cura della propria salute, si impegna in attività di training e occupazionali, e in molti casi riprende i legami con familiari e amici.

Nel nostro Paese sono molte le città ( tra cui Padova e Verona per restare in Veneto), in cui le politiche d’intervento sul fenomeno della marginalità e della precarietà abitativa si concretizzano anche mediante l’utilizzazione di questo progetto, come si può vedere in questa mappa continuamente aggiornata: https://bit.ly/mappa-HF

Tutto ciò Considerato, il Consiglio comunale

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta a verificare la fattibilità di un progetto di HOUSING FIRST a favore delle persone senza fissa dimora e in situazione di precarietà abitativa, secondo i principi e le modalità esposti in premessa.

Il Consigliere Comunale Mattia Pilan

Contro l’ordine pubblico è il fascismo, non il 25 Luglio

La scelta della sindaca leghista di Rosà Elena Mezzalira di non concedere l’utilizzo del parco comunale all’ANPI locale per “ragioni di ordine pubblico” è un’offesa alle istituzioni e all’antifascismo. Condividiamo la posizione dell’ANPI: “La sindaca, in palese violazione della Costituzione, non concede lo spazio per la Pastasciutta antifascista perché il nome ‘può essere un richiamo di disordini e di problemi di sicurezza e ordine pubblico’. Noi non smetteremo di denunciare alle autorità competenti e di diffondere unità e cultura antifasciste”. Per questo come Alleanza Verdi Sinistra ci siamo subito attivati per la presentazione di una interrogazione parlamentare. 
Contro l’ordine pubblico è solamente il fascismo!

ATTACCO FASCISTA ALLA FESTA IN ROSSO. SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA E A TUTTA LA VERONA CHE CONTINUA A RESISTERE.

Alla Festa in Rosso di Rifondazione Comunista a Quinzano si verificata un’altra, l’ennesima, aggressione fascista a Verona: un attacco squadrista in piena regola con spranghe e petardi che ha causato il ferimento di tre persone. Gli autori di tali aggressioni sono riconducibili alla stessa matrice fascista di chi, mesi fa, aggredì delle famiglie inermi in pieno centro storico mentre festeggiavano la propria squadra d’origine – vedi casapound.

Verona negli ultimi 15 anni è stata un laboratorio della destra, sperimentando in anticipo una piattaforma politica ed alleanze oggi riprodotte da chi governa questo Paese.

A Verona, purtroppo, per troppi anni ha dettato legge una politica cementata nell’intolleranza e nell’odio, con movimenti neo-fascisti direttamente presenti nelle stanze del potere cittadino ed apripista, insieme ai loro alleati, di campagne contro chiunque esprimesse una diversità.

Il modus di quella Verona nera e violenta, oggi finalmente fuori da Palazzo Barbieri, di tanto in tanto riemerge dalle fogne e si esprime nell’unico modo che conosce: attaccando una festa di un partito oggi, aggredendo una famiglia sei mesi fa, ammazzando in pieno centro storico, come fu con Nicola Tommasoli. Pensano di essere liberi di farlo perché per molti anni lo sono stati, nei fatti, considerati parte funzionale del potere

Molte volte queste aggressioni a Verona sono state trattate al rango di ‘risse’ senza curarsi della legge Mancino e dell’ipotesi che siano causate da vere e proprie associazioni a delinquere, con finalità di discriminazione.

A tutti gli organi istituzionali, tra cui Prefettura, Questura, Procura e Comune, chiediamo, ognuno nel proprio ruolo, un impegno concreto affinché si facciano promotori della fondamentale istanza di scioglimento immediato di tutte le organizzazioni neofasciste, applicando finalmente la legge

Ai compagni e alle compagne di Rifondazione la nostra massima solidarietà resistente.  

Per Sinistra Italiana Verona, Luca Perini

Per Sinistra Italiana Veneto, Marco De Pasquale