Alla Festa in Rosso di Rifondazione Comunista a Quinzano si verificata un’altra, l’ennesima, aggressione fascista a Verona: un attacco squadrista in piena regola con spranghe e petardi che ha causato il ferimento di tre persone. Gli autori di tali aggressioni sono riconducibili alla stessa matrice fascista di chi, mesi fa, aggredì delle famiglie inermi in pieno centro storico mentre festeggiavano la propria squadra d’origine – vedi casapound.
Verona negli ultimi 15 anni è stata un laboratorio della destra, sperimentando in anticipo una piattaforma politica ed alleanze oggi riprodotte da chi governa questo Paese.
A Verona, purtroppo, per troppi anni ha dettato legge una politica cementata nell’intolleranza e nell’odio, con movimenti neo-fascisti direttamente presenti nelle stanze del potere cittadino ed apripista, insieme ai loro alleati, di campagne contro chiunque esprimesse una diversità.
Il modus di quella Verona nera e violenta, oggi finalmente fuori da Palazzo Barbieri, di tanto in tanto riemerge dalle fogne e si esprime nell’unico modo che conosce: attaccando una festa di un partito oggi, aggredendo una famiglia sei mesi fa, ammazzando in pieno centro storico, come fu con Nicola Tommasoli. Pensano di essere liberi di farlo perché per molti anni lo sono stati, nei fatti, considerati parte funzionale del potere.
Molte volte queste aggressioni a Verona sono state trattate al rango di ‘risse’ senza curarsi della legge Mancino e dell’ipotesi che siano causate da vere e proprie associazioni a delinquere, con finalità di discriminazione.
A tutti gli organi istituzionali, tra cui Prefettura, Questura, Procura e Comune, chiediamo, ognuno nel proprio ruolo, un impegno concreto affinché si facciano promotori della fondamentale istanza di scioglimento immediato di tutte le organizzazioni neofasciste, applicando finalmente la legge.
Ai compagni e alle compagne di Rifondazione la nostra massima solidarietà resistente.
Per Sinistra Italiana Verona, Luca Perini
Per Sinistra Italiana Veneto, Marco De Pasquale