Le chiacchiere sull’eccellenza della sanità pubblica nella nostra regione stanno a zero quando, come emerge dall’indagine di CISL e Fondazione Corazzin, il 72,8% dei Veneti (tre quarti) si dichiara convinto che “la gestione della sanità pubblica in Veneto favorisca il privato” e il 72,7% afferma di essersi rivolto proprio al privato a causa dei tempi di attesa troppo lunghi nel pubblico.
Si tratta di una situazione che denunciamo da tempo e che trova in questa indagine il riscontro della piena consapevolezza dell’opinione pubblica tanto che la percentuale di cittadini soddisfatti del servizio sanitario è del 9,8% contro una percentuale del 31,4% che dà un giudizio negativo.
Rispetto alla questione della progressiva privatizzazione del sistema sanitario in Veneto la difesa d’ufficio dell’assessore Lanzarin è la solita: “Da 15 anni la quota di privato in Veneto è rimasta assolutamente la stessa”.
Non mettiamo in dubbio questo dato ma si tratta di una considerazione che riguarda il cosiddetto “privato convenzionato” cioè le prestazioni che le strutture sanitarie private svolgono “per conto” del sistema sanitario pubblico e per le quali, per capirsi, il cittadino paga il ticket come per le analoghe prestazioni erogate da ospedali e ambulatori pubblici.
Quello che in Veneto sta progressivamente crescendo da anni è il ricorso alla sanità privata propriamente detta, quella il cui costo è completamente a carico del paziente che, come indicano i risultati dell’indagine in questione, vi fa ricorso quando (spesso) le liste d’attesa del pubblico (e anche del “privato convenzionato”) sono troppo lunghe.
Ovviamente, il valore economico di questo “passaggio al privato” non trova riscontro nel bilancio della Regione perché, appunto, il costo viene direttamente sostenuto dai cittadini: un modo per valutarlo sarebbe una indagine (che potrebbe curare l’assessore Lanzarin) sulle “impegnative” per analisi cliniche, esami, visite specialistiche che dovrebbero essere effettuati nel pubblico e che vengono, al contrario, svolti in una struttura privata, all’esterno delle convenzioni. Non dovrebbe essere difficile effettuare questo tipo di verifica visto che il medico che prescrive la prestazione ne riceve poi gli esiti con l’indicazione della struttura che l’ha effettuata. L’assessore Lanzarin valuterà questa proposta che, se accolta, permetterebbe di avere un quadro chiaro della “privatizzazione” reale della sanità in Veneto, anche in termini di valore economico della fuga verso il privato?
In attesa della risposta dell’assessore Lanzarin ribadiamo alcuni dati noti da tempo che confermano come il ricorso alla sanità privata in Veneto sia sempre più massiccio:
– il primo è relativo alla spesa pro capite sostenuta in Veneto per le prestazioni della sanità privata che da anni è superiore almeno del 15% rispetto alla media nazionale;
– il secondo è quello relativo alla percentuale di famiglie che spendono oltre il 20% del loro reddito disponibile per curarsi: in Veneto è del 5,99%, la più alta in tutto il centro-Nord (allegata tabella);
– lo dichiarano pubblicamente i responsabili delle strutture sanitarie private: il giro d’affari delle loro aziende continua ad aumentare, le loro strutture ad ampliarsi, tra l’altro senza avere problemi a trovare medici da assumere, problema che invece assilla la sanità pubblica.
Ma il dato più drammatico è quello registrato in un’altra indagine dei sindacati resa pubblica pochi mesi fa: nel campione esaminato il 59% delle persone che non ottengono dalla sanità pubblica l’appuntamento “in tempo utile” per la prestazione loro prescritta rinuncia alla prestazione stessa, cioè rinuncia a curarsi, con ogni probabilità perché non può sostenere il costo dell’esame o dell’analisi nelle strutture private. Quante centinaia di migliaia di Veneti si ritrovano in questa situazione, costretti a rinunciare alle cure?
È contro questo modello di sanità che combattiamo e continueremo a combattere con le nostre iniziative e le nostre proposte per una sanità pubblica che garantisce a tutte e tutti servizi di qualità in tempo utile.
Sinistra Italiana del Veneto – Gruppo Regionale Sanità